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In questo volume, redatto durante il primo lockdown(2020), ho trattato dell’archivio fotografico fisico come fonte di creazione di nuove opere: ho sovrapposto le foto inutilizzate presenti nel mio archivio per dar vita a nuove immagini, di fatto riciclandole. La mia ricerca è partita dall’esigenza di voler creare nuove immagini in un periodo in cui non era possibile in nessun modo uscire di casa per fotografare; contestualmente di ragionare sull’esigenza per le opere d’arte di non avere un impatto sull’ambiente. La riflessione che ho condotto durante la stesura del testo trova la sue radici nel cinema -dai dadaisti ai cineasti contemporanei- e nella letteratura fotografica più autorevole per ripercorrere ciò che ha caratterizzato l’utilizzo delle sovrapposizioni di immagini nella storia dell’arte contemporanea. Il volume è impreziosito dalla pregevole introduzione di Marco Spagnoli.